Poesia, musica, danza e cultura, in un mix d’avanguardia
di Mauro Annarumma per The Post Internazionale
(Foto di Mohammed Ali Sukki)
C’è un posto a Khartum, dove il giovedì sera si fa sempre frizzante.
E’ il Maka’an Theater, al centro della città, noto circolo culturale che, in collaborazione con il British Council, promuove le opere poetiche e teatrali emergenti, le giovani band e i rappers sudanesi, nell’ambito di un progetto più ampio di sviluppo e integrazione dei giovani sudanesi.
Arte, storia e cultura abbracciano gli spettatori in una atmosfera multiculturale, sospesa tra rispetto delle tradizioni arabe e confronto con quelle del resto del mondo: eventi in lingua inglese e in lingua araba si alternano in più locali della città.
Secondo le intenzioni dei fondatori, il Makaan dovrebbe stimolare la creazione di un centro permanente di promozione della cultura sudanese e di dibattito costruttivo che, attraverso le arti e la storia, permetta di porre l’accento su aspetti della società altrimenti destinati a ricevere scarse attenzioni sia a livello locale sia in ambito internazionale.
Per questo, il centro culturale ricerca e si avvale della collaborazione di ambasciate, fondazioni, organizzazioni ed enti legati alle istituzioni e al mondo del no-profit.
Il vero protagonista, però, rimane l’estro creativo dei giovani sudanesi della capitale, i più benestanti certo, ma non solo.
Anche quest’anno, gli organizzatori hanno lanciato, infatti, una campagna di recruiting tra giovani musicisti, danzatori, scrittori, ma anche comici e rapper per serate all’insegna del divertimento e del dialogo. Un ottimo modo per cercare di unire un Paese diviso.
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