IL “CARBURANTE PER RAZZI”

IL “CARBURANTE PER RAZZI”

Nonostante il bando degli alcolici, a Khartum c’è chi ci beve su

di Mauro Annarumma per The Post Internazionale

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(Foto di Mohammed Ali Sukki)

Dalle periferie della città alle tavole delle famiglie più abbienti, l’alcol, nelle sue molteplici forme, sopravvive al divieto assoluto del suo consumo.

Il più diffuso è l’araki, anche se, a onor del vero, mi dicono sia più simile a “carburante per razzi” che a un superalcolico di gusto. La merissa, invece, è una birra cruda ricavata dal sorgo, che viene consumata soprattutto in Darfur e Kordofan.

Per sfuggire alle severe pene inflitte ai tragressori, le bottiglie di succhi di frutta, diffusissime nelle strade di Khartum, nonchè le bottiglie di acqua, una volte svuotate del loro contenuto, si prestano a nascondere l’araki, di per sè incolore, che affoga i vizi e gli incubi di molti anonimi ribelli.

Capita di osservare anche qualche autista allungare la propria mano sotto il sedile, e sorseggiare, tra una sigaretta e l’altra, un pò di “carburante per razzi”. Ma a cadere spesso nel vizio sono anche donne, spesso ai margini della società e del benessere, e adolescenti di strada. Le retate, ovviamente, non mancano.

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